PULIZIE VENATORIE


Il fucile al ritorno da caccia va sempre pulito ... tanto più quando la caccia è in condizioni atmosferiche disagiate.

La caccia, in particolare quella effettuata nei mesi freddi, è una impegnativa esperienza oltre che per il cacciatore anche per le armi. Le basse temperature e la grande umidità, se non addirittura la pioggia sono tutti fattori che aggrediscono le componenti dell'arma, fattori che una volta tornati da caccia vanno subito rimossi.

Partiamo dal presupposto che un'arma che ha sparato necessita di una, anche veloce pulizia delle canne, perché lasciare i residui dello spara all'interno della canna non è affatto una buona abitudine.

E' vero che residui della combustione dell'innesco e delle polveri di oggi sono molto meno corrosivi di quelli di un tempo ed è altrettanto vero che gli acciai moderni hanno ben altra connotazione oltre che la cromatura interna. Si ok verissimo, ma la buona abitudine alla pulizia non guasta mai se presa al ritorno da caccia e ci aiuta anche a vedere se è tutto a posto, perché quello è un momento tranquillo ove osservare meglio la struttura dell'arma sia nel metallo che nel legno o nel polimero e rilevare eventuali problemi.

Ma nelle brutte giornate invernali l'arma da caccia subisce aggressione anche se non spara. Non tanto per quel che riguarda la temperatura, perché in caso di bassa temperatura con alta pressione - ossia bel tempo - l'arma non ne risente affatto. Ma quando invece alla bassa temperatura si unisce un forte umidità (nel caso di importanti e persistenti nebbie) o addirittura la pioggia, la musica cambia.

Le particelle d'acqua penetrano tra i metalli ed il legno o il polimero e li rimangono a sviluppare il loro effetti deleterio. Ecco che uno smontaggio anche sommario dell'arma ci permettere di asciugarla con getto d'aria o panno. Dopo l'asciugatura, avanti con l'olio, quello specialistico che trovate in armeria e che molte case armiere associano al fucile a loro marchio (ed anche questo dovrebbe far capire l'importanza della pulizia).

A volte nelle cacce di appostamento capita di appoggiare l'arma a terra e questa può schizzarsi di fango nella parte basale del calcio. La pulizia va effettuata senza se e senza ma se lo stesso è di legno.

Ricordiamo che il legno di calcio e asta, pur di noce, pur oliato o verniciato è comunque legno. Di conseguenza è materiale igroscopico, che tende ad assorbire e basta una una parte di superficie scoperta da verniciatura ed oliatura per far insinuare l'umidità fra le fibre. Tanto più il fango se non rimosso mantiene la superficie di contatto umida e rilascia pian piano.

Quindi occorre rimuovere il fango, asciugare efficacemente e poi dare una bella passata con un panno imbevuto di olio da legno, in grado di nutrire le fibre ed essere ostacolo all'avanzamento dell'umidità.

Quindi amici cacciamo ma strofiniamo anche.

Riccardo Ceccarelli

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