IL PUNTO SUL CALIBRO 16 IN ITALIA


Calibro accantonato per decenni e tornato in auge per la forte campagna promo del Club Italiano. Le aziende si avvicinano di nuovo.

Sarà perché in questi anni nei quali è coincisa la nascita e l'affermazione del Club Calibro 16, era forte per le aziende la necessità di produrre e vendere, sarà perché nessuno era mai riuscito a scardinare il concetto del "buon calibro", o sarà anche forse perché in fondo in fondo il cacciatore, ricorda i racconti del nonno, ma il calibro 16 ha ripreso vigore.


Lo ha fatto ripartendo dal vecchio, dai tanti usati, anche abbastanza devastati, riposti indegnamente negli armadietti dei cacciatori e dei loro eredi. Piano piano il Club Calibro 16, con attività di comunicazione sopraffini, ha invogliato tanti a ritirarli fuori e laddove non più cacciatori a reimmetterli sul mercato dell'usato.


Da qui si è ripartiti, dal passato nel quale il calibro 16 è stato protagonista per davvero della passione e della mensa povere di tante persone, perchè quel qualcosa in meno che dava in termini balistici rispetto al 12 era ampiamente compensato dalla quantità importante di selvaggina presente.


Poi questa si è rarefatta e il calibro per eccellenza per decenni è rimasto il 12. Ma tutto è in evoluzione e di pari passo con quella dei materiali il 12 ha ceduto quote di mercato importanti ad un altro calibro, il 20, privilegiato nel suo crescere dal fatto di poter essere camerato anche magnum. E quindi se necessario anche di sparare cariche esasperate.

Ma il calibro di mezzo, il 16, sobrio non magnum per disposizioni C.I.P., di grande affidabilità ha tenuto tenacemente una piccolissima quota, ripartendo da li.


L'attuale situazione italiana ha visto nell'ultimo quinquennio una forte attenzione delle aziende armiere tanto che oggi a in questo calibro sono camerate doppiette, sovrapposti di Fausti, Poli, Rizzini, Fair, Effebi, RFM e a questo punto a qualsiasi artigiano armiere lo chiediate, il fucile in calibro 16 sarà presto nella vostra rastrelliera.


Non con lo stesso progresso si sono mosse le munizioni, perché qui le case produttrici, "i cartucciai", hanno atteso tenendo a catalogo una ed in rari casi due munizioni e non di più. Ma poi hanno iniziato sulla richiesta che cresceva ad aumentare la gamma anche sulla scorta di un recentissimo evento che ha acceso gli animi di molti.

Browning ha prima annunciato, poi proposto ed infine messo in commercio il modernissimo semiautomatico cinematico A5 in versione Sixteen (sedici), realizzando un prodotto tutto nuovo, proporzionato e leggerissimo e non adattandolo dalla versione in calibro 16. Questa rinnovata attenzione dell'azienda belga ha fatto schizzare verso l'alto l'indice di gradimento degli appassioni, anche dei più schivi che spesso si trovavano in armeria ad essere derisi quando chiedevano di calibro 16.


Oggi il futuro è roseo, gran parte da costruire s'intende, ma le aziende che vedono i risultati tornano ad investire sul prodotto 16, ampliando la gamma di munizioni ed armi accogliendo a mano amano gli ordinativi dei cacciatori che per curiosità si avvicinano al calibro.

 

.... la curiosità è ben ripagata da prestazioni balistiche di alto livello.


Riccardo Ceccarelli

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