Catalogo Sabatti - page 2

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CENNI STORICI
In Valtrompia la storia delle armi da fuoco è essenzialmente
la storia di un popolo che durante il travagliato ed impetuoso
trascorrere dei secoli ha dedicato le sue migliori energie ed
i suoi più acuti ingegni a questa affascinante attività.
Molti documenti conservati in diversi archivi italiani ed
europei, nonché la nutrita quantità di armi (daghe, spade,
archibugi, pistolee fucili) gelosamentecustoditi nei principali
musei storici di tutto il mondo, testimoniano l’esistenza di
tale attività in Valtrompia fin dai tempi più remoti, e rivelano
l’ingegnosità e l’alto grado di raffinatezza raggiunti da quegli
artefici nelle varie epoche passate. Inserita in questa realtà,
èsempreattivamentepresente lanumerosa famigliaSabatti,
e varie sono le specializzazioni inerenti alla fabbricazione
delle armi da fuoco alle quali questi uomini si dedicarono
con successo, pur nelle alterne vicende storiche e politiche
degli ultimi secoli.
Così troviamo operante in Gardone Valtrompia, nei primi
anni del 1700, l’archibusaro Lodovico Sabatti (1674-1745)
che, oltre a costruire delle eccellenti pistole a pietra focaia,
è anche un qualificato ed apprezzato cannoniere.
Stimato ed abile archibusaro è anche Giuseppe Sabatti,
che esplica la sua attività in Gardone Valtrompia tra il 1760
ed il 1815.
È invece esperto cannoniere il suo omonimo, che gode
di ottima reputazione ed è considerato fra i migliori bolli-
tori di canne in vero damasco finissimo, nella prima metà
dell’Ottocento. (La bollitura è una forgiatura saldante ad
escandescenza).
In famiglia la preferenza sembra comunque riservata alla
fabbricazione degli acciarini; infatti quando nel 1848 il go-
verno provvisorio di Brescia chiede agli artefici di Magno
Valtrompia “non il sangue ma la loro opera in difesa della
patria”, scopriamo che su dieci acciarinai operanti nel luogo
ben quattro sono Sabatti.
Della stessa epoca sono il maestro di canne Domenico
Sabatti e l’archibusaro Giovanni Sabatti, quest’ultimo in
attività tra il 1840 ed il 1880 circa. Ben noti sono poi i nomi
dei componenti le varie diramazioni della famiglia Sabatti
che, in seguito, da soli od in società con altri, continuarono
ininterrottamente questa attività fino ai giorni nostri.
È comunque nell’immediato periodo postbellico (1946) che
AntonioSabatti insocietàconTanfoglioGiuseppe ridànuovo
vigore alla produzione di componenti per fucili da caccia,
preferenziando sostanzialmente, anche questa volta, la
fabbricazione di acciarini. Verso il 1956 ha inizio anche la
produzione di pistole automatiche per difesa personale e
quattro anni più tardi questa società si scioglie, assegnando
a ciascuno dei due soci un diverso settore di attività.
In seguito a questa scissione, nel 1960 i fratelli Sabatti di
Antonio costituiscono fra di loro una nuova società e con-
tinuano tuttora a produrre, con successo come in tempi
lontani, fucili da caccia e da tiro sempre più perfetti e sempre
meglio rispondenti alle odierne aspettative dei cacciatori e
dei tiratori di tutto il mondo.
HISTORICAL NOTES
The history of firearms in Valtrompia is one with the history
of the local people who, with tireless energy, skillful creativ-
ity, and remarkable ingenuity have manufactured firearms
through good times and bad.
Both the documents found in Italian and European archives
and the wealth of arms (daggers, swords, arquebuses,
pistols and guns) jealously preserved in the world’s great
museums testify to the existence of firearm manufacture in
Valtrompia for centuries.
Further, they reveal the inventive and highly refined technol-
ogy achieved by the craftsmen of this valley.
The Sabatti family has always played a significant role in
firearm manufacture: its members, at one time or an other,
have excelled in many of its different crafts.
For example, in the early years of the 18th century, the ar-
quebusier LodovicoSabatti (1674-1745),working inGardone
Valtrompia, was an excellent flint-lock pistols designer and
also a well-known barrel-maker.
Later, Giuseppe Sabatti (active in Gardone Valtrompia be-
tween 1760 and 1815) was regarded as the manufacturer
of remarkable arquebuses.
To underline the diversity of the activities carried out by the
Sabatti family, it is interesting to note that in the first half of
the 19th century, another Giuseppe Sabatti was considered
one of the best barrel welders who produced pieces in “very
fine true Damascus” steel.
Through the years, the family concentrated in perfecting
the manufacture of flint locks. Indeed, when in 1848 the
provisional government of Brescia requested from the
craftsmen of Magno Valtrompia “not [their] blood but [their]
craftsmanship for the Nation’s defense”, 4 out of the 10 lock
manufacturers established in the area were Sabattis. In the
same period, Domenico Sabatti was a specialized barrel
maker and Giovanni Sabatti, working between 1840 and
1880, a well-known arquebus manufacturer.
The various branches of the Sabatti family that have con-
tinued this activity without interruption up to the present
day ( on their own or in partnership with others ) are very
well-known. Immediately after world War II (1946), Anto-
nio Sabatti in partnership with Giuseppe Tanfoglio gave a
renewed impetus to the production of shotgun parts, once
again with a preference for lock manufacture.
Around 1956, they started the production of automatic pis-
tols for personal defense and four years later, the company
was split, leaving each partner with a different branch of
activity.
The sons of AntonioSabatti in1960 foundedanewcompany
for the production of shotguns.
Since then, with thesamesuccess that their familyenjoyed in
the past, they continue to manufacture hunting and sporting
shotguns, constantly improving them to meet the evolving
needs of hunters and shooters throughout the world.
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